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La Procura emana l'ordine di fermo per tentato omicidio nei confronti di De Rosa

Domenica sera fiaccolata per dire un secco No alla violenza
8/12/2018 15:52

Sparanise – A cinque giorni di distanza da quella tragica sera, le dinamiche dei fatti sembrano essere sempre più chiare al punto tale che il pubblico ministero Sergio Occhionero, titolare dell’inchiesta per la Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha emesso un decreto restrittivo di fermo a carico di Donato De Rosa, 30enne di Sparanise, tutt’ora irreperibile. Con il passare dei giorni le prove e le testimonianze raccolte dai Carabinieri incaricati delle indagini sarebbero sempre più numerose e circostanziate. Sembrerebbe che, anche grazie alle registrazioni delle telecamere presenti in zona, che dopo la lite, il De Rosa, con l’intento di vendicarsi, abbia inseguito ed investito in via Posta Vecchia il giovane S.D.F. che, vale la pena ricordarlo, non sarebbe stato da solo visto che a poca distanza transitava un suo amico che avrebbe assistito sgomento alla scena. In base a quanto riportato dagli organi di informazione, sembra che il reato ipotizzato dal PM Sergio Occhionero sia di tentato omicidio con l’aggravante dell’omissione di soccorso. Per onore di cronaca, vale la pena evidenziare anche un altro elemento emerso da una ricostruzione dei fatti che andrebbe nella direzione opposta rispetto a quella indicata dalla Procura della Repubblica. In un articolo pubblicato l’altro ieri da Cronache di Caserta a firma di Cristiano Mattei (in città tanti si chiedono chi sia veramente questo giornalista che da qualche mese si occupa assiduamente della cronaca politica locale), G.C. un testimone diretto, sarebbe stato presente nella vettura del De Rosa, dopo qualche giorno, si sarebbe recato spontaneamente dai Carabinieri per rendere una testimonianza. L’articolo riportava testualmente: “di essere stato presente nel veicolo al momento dell’incidente”. Inoltre: “Non ci sarebbe stato alcuno scontro, prima della caduta, tra l’automobile ed il ciclomotore, ma semplicemente il 16enne, che procedeva affiancato al veicolo, avrebbe lasciato le mani dal manubrio per gesticolare o per colpire uno dei due occupanti il veicolo che tentavano di parlare con il ragazzo. Il giovane, senza mai essere stato toccato dall’automobile, avrebbe perso il controllo del ciclomotore a causa del fatto di aver alzato le mani dal manubrio e sarebbe poi rovinato a terra”. Dunque nell’articolo a firma di Cristiano Mattei sembrerebbe che tutta la responsabilità, dalla lite all’incidente ed al conseguente ricovero in ospedale, sarebbe del povero S.D.F., minorenne ancora in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Caserta. Ciononostante, sembra che non la pensino come il testimone i Carabinieri e soprattutto la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che con gli accertamenti ancora in corso, ha, invece, emesso il decreto di fermo per tentato omicidio nei confronti del De Rosa. Intanto, in città si susseguono i momenti di preghiera promossi dal parroco don Liberato Laurenza e dal suo vice don Raffaele Farina. I due religiosi, interpretando un pensiero comune e condiviso dalla totalità delle persone perbene che vivono e lavorano a Sparanise, hanno più volte esortato ad agire nel bene ed a condannare ogni forma di violenza. “Non bisogna tacere di fronte alla prepotenza ed alla violenza” ha sottolineato più volte don Farina nell’omelia della messa dell’Immacolata Concezione, ed altrettanta fermezza è stata espressa dal parroco Laurenza nel corso di altri appuntamenti religiosi. Dura condanna anche da Sparanise in Movimento, il raggruppamento civico che sostiene l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Martiello. ”Per diventare una vera comunità, un vero popolo, oltre alla necessaria solidarietà per chi soffre, alla preghiera per chi sta combattendo una battaglia per la vita, ci vuole il coraggio di prendere nettamente e pubblicamente le distanze rispetto alla illegalità, alla impunità e alla violenza”. Dello stesso tenore anche il gruppo di opposizione Sparanise al Centro che, attraverso il capogruppo Giancarlo L’Arco, ha fortemente condannato quanto accaduto lunedì: “Non si può assistere impassibili ad un gesto di tale inqualificabile violenza. Abbiamo il dovere morale di stare al fianco di chi subisce unendo le forze per batterci insieme e senza paura. Non si può difendere ciò che risulta essere indifendibile”. Anche gli attivisti di Spazio Cales hanno espresso il loro dolore attraverso una nota. “Sono momenti di profonda inquietudine e sgomento quelli che sta vivendo in queste ore la nostra comunità. Pietrificata di fronte alla drammatica notizia di un giovane, figlio di questa terra, che lotta tra la vita e la morte a causa, sembra, di una insensata degenerazione. Di una abnorme concezione di onore contro la quale non possiamo fare altro che scagliarci.”. Intanto domani, domenica 9 dicembre, dalle ore 18.30 in Piazza Giovanni XXIII, migliaia di cittadini si sono dati spontaneamente appuntamento per sostenere con la preghiera il giovane S.D.F. e la sua famiglia, e dare poi vita ad un corteo con fiaccolata che percorrerà le principali strade della città, per dire NO alla violenza ed alla prepotenza. Sembra proprio che Sparanise si stia civicamente ribellando ad anni di rassegnazione e di omertà e non sia più disposta a subire violenze, ricatti, soprusi, menzogne ed espedienti moralmente inqualificabili che alimentano l’illegalità, offendano la giustizia, e limitino la libertà degli individui. Ora Sparanise dice: Basta!
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