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Eco Quattro, rifiuti e camorra: emesse sei ordinanze di custodia cautelare

Estorsione e truffa ai danni dello Stato per 4,7 milioni
12/11/2007 17:2

Mondragone - Gestivano, un fitto intreccio tra camorra, politica, e gestione rifiuti: chiedevano tangenti, assicurano voti e sostegno al Comune di Mondragone, mettevano in atto truffe ai danni dello Stato per quasi 5 milioni di euro. Sei le ordinanze applicative di misure cautelari personali eseguite dalla Guardia di Finanza, tenenza di Mondragone, dalla questura di Caserta e dal comando provinciale dei carabinieri di Caserta: associazione mafiosa, estorsione e corruzione di pubblico ufficiale, aggravate dalla finalita' camorristica, e truffa ai danni dello Stato le accuse. Le indagni avrebbero consentito inoltre di svelare la creazione ad opera di elementi collegati al clan La Torre, di una formazione politica capace di incidere sull'amministrazione comunale di Mondragone e la solo apparente uscita di scena di Maria D'Agostino, la quale invece, secondo i pm, ''si dimostrava di fatto capace di intervenire e condizionare le scelte dell'amministrazione comunale che, dopo le elezioni tenutesi nel giugno del 2004, restava guidata dal sindaco Ugo Conte''. La costante ingerenza della D'Agostino e la sua attitudine a pilotare comunque scelte rilevanti dell'amministrazione comunale, dimostrava ulteriolmente il legame tra la stessa e l'aggregazione capeggiata da Ugo Conte, vantando -secondo gli inquirenti- "la d'Agostino un credito pienamente coerente con l'esistenza di un accordo sinallagmatico per il quale il sostegno offerto dalla donna alla giunta Conte risultava la primaria prestazione da retribuire". L'attivita' investigativa avrebbe anche consentito di chiarire un'ulteriore truffa ai danni dello Stato, per un importo pari a 4 milioni e 700 mila euro, realizzata da Giuseppe Valente e dai fratelli Sergio e Michele Orsi, questi ultimi due anche attraverso il prestanome Aldo Schiavone e il direttore generale del Consorzio CE4 Claudio De Biasio e da alcuni dipendenti e funzionari della Bnl "questi ultimi infedeli e prezzolati agevolatori della condotta, comportando, -scrivono i pm- il conseguente sequestro preventivo del corrispondente credito, oggetto di illecita cessione dell'Eco 4 alla Bnl e successivi sconti". Per i contributi resi al clan di Mondragone, i pm accusano di concorso esterno in associazione mafiosa Gennaro Sorrentino, Giuseppe Diana, Giuseppe Valente (nella foto a sx) e Maria D'Agostino. Inoltre, dalle indagini sarebbe emerso che la tangente costituiva "una rilevante fonte di reddito criminale del gruppo, vitale per l'ordinaria amministrazione dello stesso e la dipendenza finanziaria del clan dai determinatori della spesa pubblica comportava ineludibilmente -secondo una stringente logica economica- una sua dipendenza rispetto all'amministrazione locale". Tale soggezione finanziaria si sarebbe tradotta nell'intervento richiesto dalla parte politica al clan locale, poi attuato, nel dare sostegno alla giunta comunale, apporto che vedra' poi necessariamente implicata, per la concessione di posti di lavoro, la parte imprenditoriale. Secondo gli inquirenti sarebbe evidente un rapporto di reciprocita' funzionale tra politici e camorristi "che ha visto i primi in posizione sovraordinata rispetto ai secondi". Con l'accusa di estorsione continuata hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare Giuseppe Fragnoli, Giacomo Fragnoli, Vincenzo Filoso, Gennaro Sorrentino, Augusto La Torre e Giuseppe Diana. Le indagini avrebbero consentito di individuare in Antonio la Torre uno dei mandanti delle attivita' estortive, all'epoca in cui era latitante in Scozia e in Aniello Pignataro il co-esecutore. Scrivono ancora i pm nella nota che "emergeva altresi' il ruolo di Giuseppe Valente, presidente del Consorzio Ce4 nella rilevante e prolungata tassazione estorsiva. Questi risultava infatti decisivo -nella sua veste di plenipotenziario del sindaco di Mondragone Conte Ugo, per i rapporti con il clan La Torre e di vero e proprio alter ego del sindaco, sia nella fase di conclusione della pattuizione estortiva sia in quella esecutiva, ruolo volto a impedire ai fratelli Orsi di sottrarsi alla domanda di denaro proveniente dall'indicato gruppo criminale". Fonte: (Adnkronos)
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