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Elezioni: Il caso De Mita come un sisma a scoppio ritardato

Sta per nascere la nuova balena bianca?
23/2/2008 17:35

Politica - La rottura di Ciriaco De Mita con il Pd rappresenta in qualche modo un passaggio epocale. Sbaglia chi legge in quanto accaduto soltanto l’aspetto della vicenda personale, che pure appare predominante. In realtà la polarizzazione operata da Pd e Pdl ha avuto anche l’effetto di riattivare le dinamiche del tanto denigrato centro, che mantiene intatte le caratteristiche di luogo della mediazione e della ricerca di una “politica mite”, oltre che naturalmente orientata dalla dottrina sociale della Chiesa. In altre parole, l’epilogo del braccio di ferro su De Mita si determina come ulteriore accelerazione di un processo a lungo compresso in entrambi i presunti Poli. E’ questa la cornice politica nella quale si inquadrano gli sviluppi in atto. E’ evidente che il tentativo di aggregare un centro democristiano ha una sua ragione storico-politica perché da una parte (Pdl) l’asse si è spostato più a destra (anche perché si rinsalda soprattutto a Nord la relazione con la Lega), mentre dall’altra (Pd) il rischio concreto è che l’anima popolare risultati troppo in contraddizione con l’ingresso dei radicali, se non con la stessa Italia dei Valori. La sensazione è che le scelte di De Mita possano dare nuovo slancio ad una tradizione politico-culturale che è viva e vegeta. Declinando il teorema in senso pratico: è saggio e prudente che quanti si schiereranno con De Mita attendano prima dove si andrà a collocare il leader di Nusco. Insomma, il “terremoto” potrebbe accadere a scoppio ritardato.
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