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Emergenza rifiuti: Berlusconi ci grazia, nessuna discarica nell’agrocaleno

La lista dei siti è rimasta segreta solo per poche ore
22/5/2008 12:3

Napoli - La lista dei «siti» dove saranno portati i rifiuti è rimasta segreta appena poche ore. Poco dopo le 21, quando a Palazzo Chigi sono arrivati i vertici delle Forze dell'ordine, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa e quelli delle altre province campane, è apparso chiaro che la «militarizzazione» era di fatto scattata. Perché questo ha deciso il governo per far fronte all'emergenza rifiuti: a presidiare le discariche saranno mandati i soldati, chi tenterà di forzare il blocco di sorveglianza rischia l'arresto fino a un anno, per chi organizza i disordini gli anni di carcere salgono a cinque. Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile, diventa sottosegretario e si occuperà esclusivamente di spazzatura. L'elenco delle aree individuate durante il Consiglio dei ministri e trasformate in «zone di interesse strategico nazionale», comprende: Terzigno con due siti, Valle della Masseria (già scelta da Bertolaso quando era commissario e poi abbandonata per l'opposizione dell'allora ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio), Savignano, Santa Maria La Fossa, Sant'Arcangelo Trimonte, Andretta. Potrebbe aggiungersi Chiaiano. Qui si smaltiranno i rifiuti, ma è soltanto il primo passo. «Entro l'anno — annuncia Berlusconi — sarà completato il termovalorizzatore di Acerra, tra trenta mesi sarà pronto quello di Salerno. Ce ne sarà uno a Santa Maria La Fossa e uno nel comune di Napoli». Salvo, quindi, l’agro caleno che ad inizio anno era finito nel mirino del Prefetto di Napoli Pansa che aveva individuato l’area di “cento moggia” nel territorio della vicina Pignataro Maggiore.
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