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Balneabilità delle coste: spetta a Caserta il solito mare di... merda

Sul litorale domizio colonie di coliformi fecali
2/7/2008 16:0

Caserta – Ancora una volta, le indagini sulla balneabilità delle coste italiane decretano la maglia nera di Terra di Lavoro a livello nazionale. Ancora una volta, puntuali come un orologio svizzero, Caserta e la sua provincia riescono ancora a detenere il per nulla invidiabile primato di quasi 30 km di coste inquinate.
Eppure, dai dati 96,2% dei 5.170 chilometri, sui 7.375 chilometri complessivi, emerge che la maggior parte delle coste italiche è balneabile. Ma evidentemente nella nostra Provincia ci deve essere qualcuno che ama le maglie nere. I dati contenuti nel rapporto 2008 sulle acque di balneazione presentato dal ministro del Lavoro, Sacconi sono per noi casertani l’ennesimo triste primato. Complessivamente, sono 4.970 i chilometri di costa balneabili, mentre i restanti 2.205 non sono balneabili in quanto non accessibili al monitoraggio o perchè porti o foci di fiumi. Cifre sostanzialmente stabili, con un aumento di 26 chilometri di costa balneabile rispetto allo scorso anno. Mentre 195 chilometri sono interdetti alla balneazione perche' inquinati. Dati che collocano l'Italia al secondo posto nella classifica europea delle acque più pulite, superata solo dalla Grecia. L’aspetto eclatante sta nel fatto che nella metà delle province costiere controllate il 100% della costa e' balneabile, e che in 40 province la balneabilità è superiore alla media nazionale. Solo in 5 province la media è inferiore al 90%, pari a circa 94 chilometri di costa inquinata: di questi, 28,7 sono in provincia di Caserta. Nel dettaglio, su 45 chilometri di costa ricadenti nel perimetro della provincia di Caserta, ne sono stati analizzati dal ministero della Salute, 44,2. Gli altri 800 metri non sono accessibili. Di questi 44 chilometri e 200 metri finiti esame (litorale domizio tra Mondragone, Castelvolturno, Baia Domizia), ben 28 chilometri e 700 metri non sono balneabili a causa, soprattutto, della vicinanza alla foce del Volturno e per un'incidenza eccessiva di coliformi fecali. In altri temini, il mare del litorale domizio, è un mare di merda ! Proprio così, di merda, nel vero senso della parola. Solo 15 chilometri e 600 metri sono, invece, balneabili. Una percentuale del 35 % che fa guadagnare - si fa per dire - alla provincia di Caserta l'ennesima maglia nera: il 65 per cento della sua costa non è balneabile contro il 18 % dell'intera Campania. Divario, quest'ultimo, ancora più vasto e devastante in termini assoluti, dato che il 18% della Campania è comprensivo anche dell'incidenza del 65 per cento della provincia di Caserta. In poche parole, il mare sporco del litorale domizio precipita il dato complessivo della Campania di gran lunga all'ultimo posto d'Italia, mentre il dato della provincia di Caserta è, ovviamente, assolutamente e nettamente il peggiore tra quelli delle province italiane dotate di un almeno uno spicchio di costa. Vice maglia nera, Napoli, che, però, pensate un poco, distanzia Caserta di quasi il 50 per cento, dato che l'81% delle sue coste è balneabile. A scalare, sempre negli ultimi posti, Roma con l'87 per cento di coste balneabili e Bari con il 91 % di mare in cui si può fare il bagno. Le migliori? Inutile pure dirlo: le province toscane. Solo Massa Carrara ha qualche centinaio di metri non balneabile (contro il 99% balneabile), mentre le altre province, Versilia e compagnia bella, stabiliscono il record assoluto del 100%. Possibile mai che nella nostra provincia non ci sia un solo amministratore capace di vergognarsi per la manifesta incapacità?
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