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Ognuno esporta ciò che può: “Gomorra" rappresenterà l'Italia agli Oscar

E poi ci si lamenta per il calo dei turisti
24/9/2008 17:26

Caserta – Non c’è che dire: ognuno esporta ciò che può. E poiché il Belpaese naviga nell’oro, la ciliegina sulla torta arriva direttamente dall’Anica che ha designato il film di Matteo Garrone “Gomorra” a rappresentare l'Italia alla notte degli Oscar che si terrà prossimamente a Los Angeles. Cosi, cinematograficamente parlando, mentre la Francia può tranquillamente esportare la Provenza, la Costa Azzurra e la regione parigina, l’Inghilterra la City londinese ed i Castelli delle Loira, gli Stati Uniti la grande mela e gli sterminati sunset losangeleni, l’ Italia, patria di Leonardo da Vinci e Dante Alighieri di Fellini, De Sica, Antonioni e Benigni, dove si trova più del 70 % del patrimonio artistico dell'intero pianeta, esporta niente poco di meno che: la camorra casalese e napoletana! Non c’è che dire: nella società di oggi ognuno è ciò che sembra. E noi casertani, per il mondo intero siamo e probabilmente saremo sempre di più, sinonimo di camorra, munnezza e veleni. E poi ci meravigliamo come mai il turismo sia in calo… “Fujetevenne” disse il grande Eduardo. Dunque, se apprezzando ad esempio un film come Un’ottima annata, con Russel Crowe, viene immediatamente voglia di fare un giretto in Francia quali desideri scatenerà la visione di Gomorra? E facile prevedere la risposta. Saviano diventerà sempre più milionario mentre in Campania verranno sempre meno turisti… Ma tant’è, le cose vanno cosi. Perciò la pellicola tratta dal best seller dello scrittore napoletano Roberto Saviano ( non ce ne voglia, ma chiunque ha un minimo di dimestichezza con la cronaca casertana è consapevole del fatto che si tratta di una formidabile operazione di copia e incolla perciò siamo sempre in attesa della seconda fatica letteraria dello “scrittore”…), venduto in 1.100.000 copie da Mondadori e tradotto in 33 lingue, il film Gomorra, premiato a Cannes con il Gran premio della Giuria, è, secondo le parole del regista Matteo Garrone, ''un film di guerra ambientato nel 2007 a 150 chilometri da Roma''. Girato nei luoghi più degradati delle periferia napoletana e casertana, il film con immagini crude racconta la potenza della camorra infiltrata nella realtà del territorio. Protagonista è Toni Servillo, che interpreta Franco, un personaggio coinvolto nel giro dei rifiuti tossici. ''Non aspettatevi un film di denuncia, né una inchiesta. Non voglio fare il moralista, e separare il bene dal male - aveva spiegato Garrone - mi soffermerò, invece, sui personaggi che il libro di Saviano racconta con delle pennellate, e tra i quali è approfondito solo quello del sarto. Studiare questa umanità è l'aspetto che mi interessa di più”. Prodotto dalla Fandango, in collaborazione con Rai Cinema e Sky, il film distribuito dalla 01, ha fatto il suo esordio nelle sale cinematografiche lo scorso 16 maggio facendo incetta di incasso e di spettatori. Nel cast anche Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo.
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