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Spartacus 3: la reazione dello Stato, in manette anche Mario Natale

107 arresti e sequestro di beni per 100 milioni di euro
30/9/2008 17:7

Caserta – Lo Stato mette a segno un punto pesante contro la camorra casertana. Ben 107 arresti tra cui tre latitanti del clan dei "casalesi", cercati da tempo perché ritenuti tra i componenti del gruppo di fuoco accusati di una serie di omicidi tra l'agro aversano e Castelvolturno: Alessandro Cirillo, detto "o sergente", Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia.
L'operazione è stata messa a segno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, nelle prime ore di oggi. Nei 3 covi - situati nel comune di Quarto (Na) - dove sono stati arrestati Cirillo, Spagnuolo e Letizia i carabinieri hanno sequestrato tra l'altro 2 kalashnikov e due pistole calibro 9x21. Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, in collaborazione col Servizio Centrale Operativo e col Servizio Centrale Territoriale, stanno eseguendo le 107 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Napoli. A finire nelle maglie della giustizia capi e gregari della camorra casertana e del basso Lazio. Contestualmente all'attività della Polizia, la Guardia di Finanza sta procedendo nel Casertano, nella zona di Napoli, nel basso Lazio ed in Toscana al sequestro di beni mobili ed immobili e società commerciali riconducibili al clan camorristico per un valore di oltre 100 milioni di euro.Tra gli arrestati anche la moglie di Francesco Schiavone detto Sandokan. I sequestri hanno riguardato 48 società, 68 ditte individuali, 148 auto di lusso tra cui Ferrari, Porsche e Maserati, 13 cavalli e 134 immobili vari tra ville ed appartamenti. Complimenti giungono al Ministro degli Interni ed alle forze dell'ordine da esponenti di maggioranza ed opposizione. Durante l'operazione di stanotte contro il clan dei Casalesi è stato sequestrato un manoscritto a Vincenzo Schiavone, soprannominato 'copertone', uno degli esponenti di spicco della cosca, tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare: dalle indagini su questo che è considerato un 'libro mastro' del clan, gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta hanno ricostruito la contabilità dell'organizzazione, ovvero gli stipendi versati mensilmente agli affiliati, alle vedove, agli altri familiari e ai parenti dei detenuti. Tra gli elementi che hanno consentito di ricostruire tale contabilità vi sono anche diversi 'pizzini' relativi alle attività commerciali e imprenditoriali sottoposte a estorsione. Gli inquirenti, nel corso della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'inchiesta, hanno sottolineato che il solo gruppo Schiavone pagava 'stipendi' per oltre 5 milioni di euro all'anno. Per procurarsi il denaro necessario - hanno spiegato gli investigatori - erano organizzate estorsioni a tappeto. Anche un avvocato è stato arrestato nel corso del blitz contro il clan dei Casalesi. Si tratta di Mario Natale, il cui nome era indicato in un documento sequestrato ad un esponente del clan, Vincenzo Schiavone. Secondo l'accusa Natale, direttamente o tramite i propri familiari aveva la disponibilità di numerose società e ditte - nei settori immobiliari, agroalimentare, allevamenti di bovini, raccolta di rifiuti, edilizia, sale Bingo, produzione di tabacco - nonché beni mobili tra cui una Ferrari 550 Maranello ed immobili come terreni e fabbricati. Sul suo conto vi sono diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Natale che verso la metà degli anni Novanta era stato utilizzato dal clan per la presidenza della squadra di calcio Albanova di Casal di Principe, secondo gli inquirenti fungeva da intermediario nelle attività estorsive. Natale ha avuto a che fare anche con Sparanise quando insieme con altri imprenditori nel 2005 ha rilevato la ex Reditab, poi Dimon e Mindo. Da allora il glorioso tabacchificio di Sparanise è stato indirizzato verso un declino che ai giorni nostri appare ineluttabile e che ha gradualmente mandato sul lastrico centinaia di famiglie di onesti lavoratori sparanisani.
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