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Antonio Caparco risponde a Zacchia:“La sua ricandidatura è eticamente sbagliata"

Duro comunicato del leader dei Democratici Caleni
28/3/2009 10:21

Calvi Risorta - Sulla Gazzetta di Caserta del 25 marzo 2009, è stato pubblicato un articolo nel quale vengono indicati 4 dei candidati della lista “Uniti per Calvi”. Gli stessi vengono presentati come volti nuovi della società civile, che non hanno mai avuto esperienze nella guida della cosa pubblica, e Zacchia commenta “che non bisogna forzatamente inseguire circoli di partito e gruppi politici; su 12 amministratori della scorsa maggioranza consiliare, questa volta ne ricandideremo solo cinque o sei”. Viene infine rivolto un esplicito monito al sottoscritto, reo di candidarsi ininterrottamente dal 1992, poiché “dopo 2 mandati, è giusto che si lasci la sedia di amministratore e si faccia spazio ai giovani, e non invece riciclarsi…in diversi ruoli da quasi venti anni…senza avere alcuna aspirazione di perseguire il bene comune della popolazione calena”.
Vorrei pertanto dire al sig. Zacchia che nella lista dei “Democratici Caleni”, che ho l’onore di guidare, non vi è alcun segretario di partito o rappresentante di gruppi politici, ma solo esponenti della società civile, apprezzati e stimati dai cittadini non meno dei suoi candidati sui quali, per la correttezza ed il riguardo che lui non mostra affatto, non voglio sindacare alcunché. Con i “Democratici Celeni” ci sono medici, sindacalisti, commercialisti, infermieri, impiegati e dirigenti pubblici, imprenditori, operai, ingegneri, giornalisti ed esponenti delle forze dell’ordine: una variegata rappresentanza della operosa società calena. Di questi soltanto 3 o 4 sono dotati di una grande esperienza politica, avendo già ricoperto in passato cariche pubbliche. Talché, alla motivazione ed all’apporto professionale di tanti nuovi candidati, la nostra lista porterà in dote anche l’esperienza e la dimostrata capacità amministrativa di taluni candidati, necessarie per far ripartire una paese allo sfascio più totale dopo 4 anni di “cura” Zacchia il quale, se mai ha avuto “l’aspirazione di perseguire il bene comune della popolazione calena”, ha palesemente fallito in ciò, avendo anzi raggiunto l’obiettivo di un malessere ed un malcontento diffuso. Se oggi il signor Zacchia ricandida solo 5 o 6 amministratori della scorsa maggioranza consiliare, non è affatto per una propria scelta ma è soltanto perché non ha altra scelta, essendo stato sfiduciato ed abbandonato da tutti gli altri. Non posso poi non far notare le evidenti contraddizioni in cui cade, quando afferma che dopo 2 mandati occorre lasciar spazio ai giovani. Bene: ed allora come prima cosa eviti di ricandidare il suo braccio destro, il sig. Remo Cipro, che ha già svolto in qualità di assessore alle finanze, ai lavori pubblici e di vicesindaco numerosi mandati a partire dagli anni ’80. Se poi Zacchia, con le sue affermazioni, vuole farsi il portatore di una nuova “etica” nella politica locale allora eviti di ricandidarsi, visto che è un imputato per reiterato abuso d’ufficio; visto che è stato il sindaco di un’amministrazione i cui atti sono ancora al vaglio del Ministero dell’Interno per eventuali infiltrazioni camorristiche, e della Procura che ha aperto decine di fascicoli d’indagine; visto che durante il suo mandato abbiamo assistito a clamorosi arresti di funzionari, richieste di rinvio a giudizio ed appalti affidati a ditte controllate dalla criminalità organizzata. È proprio il caso di dire che Zacchia si lamenta della pagliuzza e non della trave che lo acceca!!! Fonte: Comunicato Stampa
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