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Inchiesta centrale biomasse: arrestato l’ex assessore provinciale Capobianco, PD

La Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito 23 ordinanze
28/4/2009 15:52

Pignataro Maggiore - La Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito 23 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla rivelazione di segreti di ufficio ed alla realizzazione di falsità in atti pubblici.
Fulcro dell'inchiesta la costruzione della centrale biomasse (Biopower) di Pignataro Maggiore. Tra i principali sponsor per la sua realizzazione, la Regione Campania, la Provincia di Caserta, l’amministrazione comunale di Pignataro, nonostante la netta contrarietà dell’opposizione e degli ambientalisti locali. A condurre le indagini il dott. Giordano, della Procura della repubblica di S. Maria C.V. Durante la conferenza stampa il dott. Giordano ha dichiarato che le indagini sono alla fase iniziale e sono volte a mettere sotto osservazione il complesso di rapporti tra politica ed imprenditoria nell'intera provincia di Caserta. Di seguito l'elenco delle persone colpite da misure restrittive: Vincenzo Guerriero, dirigente del settore attività produttive della Regione; Fulvio Scia, funzionario incaricato del pubblico servizio presso la Regione Campania; Eugenio Di Santo, coordinatore della segretaria particolare dell'assessorato regionale alle attività produttive; Giovanni e Tommaso Verazzo, imprenditori dell'agro aversano; Francesco D'Alonzo, consigliere di maggioranza del comune di Pignataro; Francesco Capobianco, ex assessore provinciale alle Attività Produttive di Caserta; Michele Testa e Mario Pasquariello, funzionari del Genio Civile di Caserta; Giuseppe Esposito, direttore dei lavori presso la centrale Biopower; Italo Verzillo, Gianluigi Fregosi (Lecco), Giacomo Scacciante (Vimodrone), firmatari dei progetti; Giovanni Bassi, Marco Pietro Stella, Alessandro Salvini (professionisti della società incaricata di eseguire la progettazione); Silvia Fiorani (consulente contabile del Gruppo Bracciali), Margherita Di Vincenzo (dipendente di una società riconducibile a Bracciali), Giuseppe Ragucci (funzionario del settore attività produttive della Regione Campania, Gerardo Befi (progettista). Le indagini hanno portato alla determinazione che D'Alonzo, nel maggio 2007, ha partecipato ed espresso voto favorevole alla riunione nella quale il consiglio comunale di Pignataro Maggiore ha approvato la bozza di convenzione con la Biopower e disposto il nulla osta alla realizzazione della centrale, dapprima accettando la promessa e successivamente ricevendo sponsorizzazioni per la squadra di calcio S.C. Pignataro Calcio. L'assessore provinciale Capobianco, in funzione della delega alle attività produttive della Provincia di Caserta, ha assicurato alla Biopower il sostegno pubblico ed amministrativo presso l'ente da lui amministrato per la realizzazione della centrale. Capobianco avrebbe fatto pressioni su un consigliere di minoranza del Comune di Pignataro della sua stessa area politica per dissuaderlo dalle proteste e dalle denunce pubbliche dallo stesso elevate sulle modalità di autorizzazione alla costruzione della centrale. Capobianco avrebbe ottenuto, in cambio, l'assunzione di un suo segnalato come consulente del gruppo Bracciali. Solo per la cronaca e a scanso di equivoci, ricordiamo che non è stato assolutamente coinvolto il consigliere provinciale Amilcare Nozzolillo, che fino a poche settimane fa pure ricopriva il ruolo di presidente della Commissione Attività Produttive della Provincia di Caserta, che per ovvi motivi istituzionali, si è trovato spesso a collaborare con l’assessore al ramo Capobianco. Al momento, infatti, l’ex consigliere provinciale di Rifondazione Comunista risulta essere candidato, probabile capolista, alle elezioni amministrative di Sparanise, con la lista Popolare di centro destra capeggiata dal defenestrato ex sindaco Salvatore Piccolo.
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