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Cari sparanisani: che ne direste di provare ad essere più felici?

La classe dirigente locale deve imprimere una svolta
15/9/2009 14:46

Sparanise, di Ilario Capanna – Quando si riprendono le attività lavorative dopo la pausa estiva si è sempre animati da buoni propositi e da intenzioni positive che purtroppo, gioco-forza, nell'arco di qualche settimana o comunque di fronte ai primi ostacoli apparentemente insormontabili che il sistema di sbatte in faccia, finiscono per trasformarsi in afasica routine o, ancor peggio, in triste rassegnazione. Dunque è proprio in questi giorni che bisogna insistere, approfittando delle pile cariche che donano una sorta di immunità dal piattume sociale e culturale che come un vortice tende a portare ogni cosa verso il basso. Ne vale la pena. La nuova classe dirigente sparanisana ha il dovere morale di insistere nel perseguire quella piccola rivoluzione che si intravede, ma che al momento ha come unica ed imprescindibile mission il ritorno alla normalità. Cos'è la normalità? Beh: il concetto di normalità dipende spesso dalla latitudine e dalla longitudine in cui essa si manifesta, pertanto, nel nostro caso ci possiamo limitare a tradurla come il ripristino dei diritti civili per tutti, e all'accesso ai servizi essenziali senza che essi vengano propinati come favore ad personam. Questa fase richiederà senza dubbio uno sforzo notevole, ma la sua durata non può e non deve essere troppo lunga. Sparanise, ma soprattutto gli sparanisani, ha bisogno di alzare la testa e iniziare a guardarsi intorno anche per rendersi conto dei danni causati da anni di immobilismo assoluto e verificare, viceversa, i passi avanti compiuti da chi un tempo ci leggeva la targa. E se è vero che stiamo attraversando una grave crisi economica, e personalmente mi permetto di aggiungere anche sociale e culturale, è vero anche che ogni crisi genera enormi opportunità che si, vanno colte al volo, ma anche affrontate con pragmtismo ed etica. Bisogna cacciare gli attributi, ricordarsi anche dei doveri e mettersi in discussione, con la voglia di assumere quella responsabilità che è una conditio sine qua non per venirne fuori alla grande: il rischio! Bisogna osare, mettersi in gioco e avere la capacità oltre che la giusta autorevolezza di guardare lontano. Questo è un momento storico per svoltare seriamente e le opportunità che si intravedono all'orizzonte sono veramente interessanti. Allora forza e coraggio, il futuro si costruisce giorno per giorno con sacrificio e spirito di abnegazione e con la consapevolezza di dare sempre il massimo, ma nel pieno rispetto dell'etica, sotto tutti i punti di vista. Fare delle scelte impegnative oggi significa raccogliere ottimi risultati nel medio e lungo periodo ed è perciò opportuno programmare adesso per avere stabilità ed entusiasmo domani. Ma bisogna fare in fretta e soprattutto non lasciarsi incantare da chi minaccia di scatenare tempeste in un bicchier d'acqua. Dialogo, concertazione e condivisione sono necessari ma non non devono essere sventolati come scusante per accontentarsi della sufficienza. Quando si viene da un meno 3, un sei equivale a un più 3, ergo: il risultato sarà scarsino. Questo è un fenomeno che i politici troppo spesso tendono ad ignorare. Ecco perché dico che si può fare di più, e se per realizzare progetti importanti bisogna fare qualche sacrificio allora che sia. Ma attenzione a non farsi gabbare dal pinguino di turno. Un popolo non si prende per i fondelli 2 volte allo stesso modo... In definitiva, se impariamo a guardare lontano, prima o poi arriveremo dove desideriamo, viceversa, se continueremo a guardarci in faccia ed a trastullarci in esercizi di auto celebrativismo in salsa onanistica, avremo perso un'opportunità storica per rilanciare la vita economica, sociale e culturale della nostra Sparanise. Gli americani hanno sancito il diritto alla felicità nella loro Costituzione, è forse troppo pretendere di vivere in una cittadina al passo coi tempi dove il concetto di “mmiria” o invidia sociale, come amano definirla i sociologi contemporanei, smetta di essere il pensiero dominante sotto il quale, a Sparanise, tutto si appiattisce e che nulla smuove, e lasci finalmente via libera ad una nuova concezione dei rapporti inter sociali ? A mio avviso, questi temi devono essere portati al centro della discussione tra la classe politica e le intelligenze locali, e e se questo giornale on line contribuirà ad accendere la scintilla del confronto vorrà dire che anche a Sparanise tutto può diventare possibile.
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