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Presentazioni flop e candidature improbabili: il vento sta cambiando…

La resa (politica) dei conti si avvicina
14/3/2010 1:53

Editoriale di Ilario Capanna – E chi lo avrebbe mai detto… Poco più di un anno fa Sparanise sembrava ineluttabilmente condannata a subire un terrificante moto perpetuo scandito dal nulla, dall’autocelebrativismo, dalla tracotanza e dallo sventolio del potere irrispettosamente agitato in faccia al mondo in maniera sbadatamente compulsa come solo i tarantolati in preda al delirio di onnipotenza sanno fare. Oggi, per grazia di Dio e degli uomini che proprio in Dio ripongo speranze e desideri di giustizia anche terrena, il vento del cambiamento sta spazzando via quel “ciarpame senza pudore” che per troppo tempo ha soffocato lo sviluppo e la voglia di fare di un popolo che, nonostante le angherie subite, non ha perso la voglia di riscattarsi e di sognare un futuro migliore. Tempo fa ebbi a dire, rubando un antico adagio popolare, che “sul ‘o puorc campa n’ann” e il lento ed inesorabile scandire del tempo, che resta sempre galantuomo, avrebbe demolito, per inerzia, tutte quelle incongruenze venutesi a creare per un’incredibile quanto irripetibile congiunzione astrale. Ebbene, credo proprio che il momento di catarsi sia ormai imminente e a nulla servono i tripli salti mortali o le ormai buffe ed a tratti patetiche pose gladiatorie di chi, come in una pantomima d’antan, cerca riposizionamenti davvero poco probabili nel disperato tentativo di conquistarsi uno strapuntino anche di terza classe sulle carrozze del potere. In Francia direbbero “Je suis désolé” ! La sensazione è che stavolta gli asini non siederanno né in prima classe né nel carro bestiame ma resteranno a terra a meditare il tempo che fu e che mai più sarà. A costoro consiglio di approfittare di quella che si presenta come una lunga pausa magari per rispolverare qualche buon libro di grammatica, approfondire modi e tempi dei verbi e, soprattutto, di capire una volta per tutte la differenza tra congiuntivi e condizionali. Ieri sera,in casa PDL, mentre al Vanvitelli di Caserta si respirava un’aria nuova ed un entusiasmo che ormai non si vedeva da anni, con molti leader che con il capo cosparso di cenere si sono presentati alla chetichella a rendere omaggio al nuovo corso, a Sparanise si consumava il dramma della solitudine in attesa di ospiti (che erano proprio al Vanvitelli…) che avrebbero dovuto legittimare in qualche maniera scelte inopportune che il tempo trasformerà presto in colossali fallimenti. Strana cosa la politica. Sembra che l’unico capace di decifrarne gli umori sia il popolo che, come il tattico delle barche di coppa America, è capace di scrutare il vento all’orizzonte e di capire in quale direzione indirizzare l’equipaggio. I candidati dei due maggiori partiti italiani, PDL e PD, alius et indem, si presentano agli occhi degli elettori sparanisani pesantemente delegittimati e, absit injuria verbis, ciascuno con motivazioni diverse, sicuramente poco credibili. Non è un caso, infatti, che le loro presentazioni, nonostante roboanti annunci in pompa magna, si siano poi dimostrate un autentico flop sia di pubblico che di ospiti. Le elezioni provinciali non sono come le comunali. Esse, infatti, rappresentano il primo step della politica vera, quella dei contenuti dei programmi e dei profili adeguati ed idonei a ben rappresentare le istanze di intere fette di territorio. Scelte tattiche a parte, anche facendo sforzi sovrumani non si riesce a comprendere quali possano essere stati i criteri adottati nella scelta dei candidati dei maggiori partiti italiani, ma per paradosso, mai come in questa circostanza, mi viene da dire che va bene così. Con questo bouquet di candidati il popolo avrà finalmente la possibilità di scegliere senza condizionamenti chi votare e, almeno per il momento, pare proprio che le intenzioni del popolo e pure dei leaders soffino in una direzione nuova. Gli sparanisani, e questo lo scrivo ormai da qualche anno, non sono fessi, sanno distinguere le capre dagli essere umani, la lana dalla seta, l’ologramma dalla figura in carne ed ossa e la cometa dalla stella polare, e sono convinto che non si lasceranno scappare l’opportunità di eleggere un rappresentante alla Regione ed uno alla Provincia come mai è stato possibile prima. Ci riusciranno ? Io dico di si perché amo vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e, come si dice in queste circostanze, chi vivrà, vedrà ! Io, intanto, qualche soddisfazione giornalistica me la sono già presa e, come recita un antico proverbio cinese, sono seduto sulla riva del fiume e aspetto….
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