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Interruzione servizio di raccolta rifiuti: il sindaco scrive al Prefetto

Per le strade della città è tornato l’incubo monneza
14/3/2010 21:43

Sparanise – Dopo li tanto sospirato ritorno alla normalità (ed alla civiltà…) voluto con forza, vale la pena ricordarlo, da Berlusconi e Bertolaso che per ripulire le strade della Campania fecero addirittura ricorso all’aiuto dell’Esercito, la famigerata monnezza è di nuovo tornata protagonista. Stavolta però, non si tratta del blocco dei termovalorizzatori ma, almeno per quanto concerne Sparanise, di un colpevole comportamento omissivo tenuto dagli operatori a danno degli sparanisani. Secondo quanto si sente dire in giro, il servizio di raccolta è stato sospeso da sei giorni perché i dipendenti del Consorzio Unico non percepiscono lo stipendio. Si tratta di una motivazione presumibilmente vera me che, carte alla mano, non trova riscontro a Sparanise in considerazione del fatto che l’Amministrazione comunale non ha alcun debito nei confronti del Consorzio. Nel dettaglio, come si evince da un fax (vedi foto a sinistra dalla home page) inviato dal responsabile del servizio Ecologia del Comune e dal Sindaco al Prefetto, al Commissario Straordinario ed al Consorzio, nel quale risulta evidente che l’Ente ha regolarmente pagato tutte le spettanze fino al 31-12-2009. Anche la fattura 39/D/2010 relativa al mese di Gennaio 2010 è stata già pagata con mandato di pagamento del 13/03/2010 n° 435, mentre quella di febbraio non è ancora stata recapitata all’Ente sparanisano. Allo stato attuale, dunque, il Comune di Sparanise non ha alcuna pendenza pregressa, diversamente da quanto affermato da alcuni operari che evidentemente disinformati riferiscono di non percepire lo stipendio a causa del debito del Comune verso il Consorzio. Se carta canta, e cosi dovrebbe essere quando si tratta di un ente pubblico, allora francamente, pur comprendendo le motivazioni degli operatori addetti alla raccolta, non si riesce a capire per quale motivo Sparanise è invasa di monnezza. Morale della favola: gli sparanisani pagano le salate bollette della Tarsu ed il Comune provvede a saldare le fatture del Consorzio Rifiuti che però non paga gli addetti alla raccolta per presunte difficoltà finanziarie e lascia marcire la monnezza per le strade. Cosi gli sparanisani finiscono vittime dell’antico adagio: “sciacqu strutt e cu cul rutt”… Che pena! Siamo di fronte al solito papocchio figlio della ormai notoria incompetenza di una classe autoreferenziale e per niente dirigente, che ha generato disastri a non finire e che ha fatto fare per anni una figura di merda di portata planetaria a tutti i Campani. C’è poco da fare: o si cambia registro oppure la nostra terra sarà inesorabilmente condannata a vivere l’emergenza come condizione quotidiana. Che tristezza….
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