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Camorra, arrestato il capo dei casalesi Antonio Iovine detto o’ninn

Era latitante da 14 anni,stanato nella sua Casal di Principe
17/11/2010 17:17

Caserta - Il boss della camorra e capo storico del clan dei Casalesi, Antonio Iovine, è stato arrestato dalla polizia. Iovine, noto come 'o ninno, era latitante da oltre 14 anni. E' stato preso dalla squadra mobile di Napoli a Casal di Principe, storica roccaforte dei Casalesi, in via Cavour. Il boss era nella lista del Viminale dei 30 latitanti più pericolosi. Il ministro Maroni: "Oggi è una bellissima giornata per la lotta alla mafia". Iovine è stato arrestato senza che la polizia sparasse un solo colpo di pistola. Si è lasciato ammanettare senza reagire. Si nascondeva a casa di una persona arrestata per favoreggiamento. Altre persone trovate all'interno dell'appartamento sarebbero state arrestate. Iovine, detto 'o ninno, 46 anni, ha tentato solo di scappare dal terrazzo, ma è stato bloccato. Nella villetta c'era un nascondiglio in una intercapedine. Trovata una pistola che però era regolarmente denunciata. Laconica la dichiarazione del Ministro della giustizia Alfano: subito il 41 bis ''Firmerò subito la richiesta di 41 bis''. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, parlando con i giornalisti a Montecitorio dell'arresto del camorrista Antonio Iovine. ''Una ulteriore conferma - aggiunge - che la squadra Stato vince e l'antimafia giocata batte quella parlata''. Lepore: grande soddisfazione. "L'arresto di Antonio Iovine rappresenta un giorno felice per la giustizia e la legalità. Iovine era uno dei due latitanti piu' importanti della camorra casalese. L'altro e' Michele Zagaria ma speriamo di prendere anche lui". Lo ha detto il procuratore di Napoli e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Giovandomenico Lepore. "Sono doppiamente soddisfatto anche perché l'arresto di Iovine è stato tranquillo, senza che vi fosse bisogno di fare ricorso alle armi", ha detto ancora il procuratore Lepore. "Rivolgo un elogio agli investigatori che lavorano incessantemente alla ricerca dei latitanti e continuaranno a farlo perché la lotta alla camorra - rileva - non e' ancora finita, c'è ancora da lavorare per sconfiggerla".
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