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Passeggiate calene: il viaggio nel tempo di Marchione fa tappa nel XVII secolo

Analisi demografica e dati storici
6/6/2011 12:29

Riceviamo e pubblichiamo - Siamo così giunti nel XVII secolo e per la nostra cittadina si profila purtroppo un lungo periodo di alti e bassi. Iniziato sotto buoni auspici, questo secolo riserverà invece lutti e povertà alle nostre popolazioni. Cominciamo dai dati demografici relativi alla popolazione della diocesi di Calvi. Alla fine del XVI secolo essa ammontava a circa 3200 abitanti e, dopo Camigliano e Pignataro, Sparanise era il paese più popolato. Pochi anni prima della peste del 1656 gli abitanti della diocesi erano saliti a 3500, con un incremento del 40% per Pignataro, mentre i dati riguardanti Sparanise vanno letti con una certa cautela. Infatti dai documenti diocesani risulta che la popolazione del nostro paese era scesa a sole 212 anime (con un calo di circa il 50%); ma se andiamo a leggere i dati riguardanti Calvi (di cui Sparanise era uno dei casali) troviamo un incremento di oltre il 100%, per cui, se sommiamo gli abitanti di Sparanise a quelli dei restanti abitanti di Calvi (Calvi Vecchia, Petrulo, Zuni, ecc..) otterremo un incremento del 20%. In sostanza, ritengo che nella prima metà del XVII secolo vi sia stato un incremento demografico nell’ambito dei casali di Calvi del 20% circa. Ma già questo, unito al calo demografico che si registra in paesi come Pastorano, Giano e Rocchetta, starebbe a indicare un rallentamento della crescita demografica a ridosso della metà del secolo. Quando, perciò, arriva l’epidemia di peste del 1656, essa darà il colpo di grazia alle nostre comunità, tanto che l’intera popolazione della diocesi una quindicina di anni dopo questo evento ammonterà a soli 1700 abitanti. Il conto delle perdite, perciò, è presto fatto: pochi anni prima del 1656 c’erano 3500 anime, mentre ancora nel 1669 ci si era ridotti a soli 1700; questo significa che nel periodo della peste la metà della popolazione era deceduta.
In questo periodo vennero probabilmente allestiti degli ospedali per l’assistenza agli ammalati di peste. Sappiamo, ad esempio, che alla fine del ‘500 a Sparanise vi era “anco un hospitale nuovamente fatto che alloggia pellegrini”. E’ probabile, perciò, che negli anni della peste sia stato utilizzato insieme ad altre strutture per l’assistenza sanitaria. E’ noto che solitamente questi hospitali erano gestiti da religiosi e, in effetti, ci sono labili indizi della presenza di piccoli monasteri o conventi a Sparanise in questo periodo. Non sono ancora riuscito a trovare documenti che ne parlino, ma già la toponomastica e le caratteristiche architettoniche di alcuni edifici nel centro storico possono indirizzarci. Ad esempio, il Vico delle Monache porta a quello che un tempo deve essere stato un convento. Una volta l’ingresso al cortile dell’immobile era costituito da un ampio portale inserito in una torre con piccionaia che si chiamava proprio “torre delle monache”. Da qui si accedeva appunto ad un ampio cortile sul quale si affacciava (come tuttora) un edificio che ha tutto l’aspetto di un convento (probabilmente femminile, visto che si parla di monache). Un altro possibile sito conventuale si trova all’interno di un supportico lungo la strada che discende dalla piazza, sulla destra. Anche qui abbiamo un portone d’ingresso che immette in un vano coperto dove si trova, in alto a sinistra, l’immagine (ora rozzamente rifatta) di una Madonna. Da qui ci si ritrova in un cortile sul cui lato sinistro si scorge un insieme di edifici il cui nucleo più antico consiste di un corpo articolato su più livelli a cui si accede tramite uno scalone. Aggiunte successive hanno alquanto alterato il complesso, ma azzarderei una datazione preliminare al XVII secolo. Ma, riprendendo il discorso sul calo demografico e la probabile recessione economica, anche questo tragico periodo giunge alla fine e la crescita di Sparanise riprende con rinnovata energia. Mezzo secolo dopo (nel 1722) la popolazione della nostra diocesi ammonta a circa 5000 abitanti; è possibile che Sparanise contasse circa un migliaio di anime, visto che nel 1788 sappiamo che i suoi abitanti erano 1500. Nel decennio successivo l’incremento sarà di soli 40 abitanti, mentre una ventina di anni dopo lo sarà di ben 362. In conclusione, dopo un lungo periodo durato almeno quattro o cinque secoli, quello che si sarebbe chiamato Sparanise (perché non è certo che sia questo il nome iniziale) era rimasto soltanto un piccolo villaggio che faceva parte della città di Calvi, qualcosa comincia a cambiare, portandolo in breve a diventare uno dei centri più popolati dell’agro caleno. Pur perdendo, poi, quasi la metà della sua popolazione negli anni della peste seicentesca, questa crescita procede conoscendo un incremento esponenziale inarrestabile tra ‘700 ed ‘800. E probabilmente questo il periodo d’oro della nostra cittadina. Ma ne riparleremo. Continua …
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