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Il 15 marzo del 1931 moriva a Sparanise il Servo di Dio Padre Giovanni Semeria

Dal 1984 è in corso il processo di beatificazione
15/3/2012 18:16

Sparanise, di Ilario Capanna – Ottantuno anni fa, nella sede dell’istituto religioso che oggi porta il suo nome, esalava il suo ultimo respiro Padre Giovanni Semeria, il grande Barnabita co-fondatore con Padre Minozzi dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, nato a Coldirodi di Sanremo il 26 settembre del 1867. Nell’ultima parola pronunciata prima del trapasso è racchiusa la sintesi del suo pensiero: “Andiamo”, disse l’umile frate che nel corso della sua brillante esistenza è stato un presbitero, religioso e scrittore italiano tra i più rinomati e grande amico del Fogazzaro. Fece della carità e la vicinanza agli orfani la sua ragion d’essere ed ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, il suo instancabile peregrinare conserva testimonianze tangibili in tutt’Italia, tanto al nord quanto al centro ed al sud. Nel 1984, Padre Semeria, noto a tutti come “Frà Galdino”, venne nominato Servo di Dio, primo passo del lungo processo di beatificazione tutt’ora in corso. Due sono le massime che ne hanno caratterizzato l’opera: “A far del bene non si sbaglia mai” e “Non far male a nessuno, bene, potendo, a tutti”. Dagli anni ’60 è sepolto a Monterosso al Mare, in provincia di La Spezia, dove la sua salma, che era stata tumulata nel cimitero del Verano a Roma è stata traslata. In tutt’Italia sono 8 le città in cui è dedicata una strada al grande padre barnabita: Sanremo (IM), Genova, Sparanise (CE), Roma, Gioia del Colle (BA), Lissone (MB), Soverato (CZ) e Padula (SA). Oggi l’Istituto Padre Semeria di via vittime 22 ottobre, storico punto di riferimento della formazione scolastica di ispirazione cattolica, conserva intatto il suo fascino anche grazie all’incessante opera delle suore della Sacra Famiglia di Bergamo.
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