Untitled-1
©2007 | Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - Reg. N° 676/2007

 

 
 
----------------

I giudici si Santa Maria hanno deciso: Cosentino deve andare comunque in galera

Respinta la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare
4/3/2013 19:56

Santa Maria Capua Vetere - Brutte notizie per il parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, ex sottosegretario al Bilancio ed ex coordinatore del partito in Campania: il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto l'istanza di revoca dell'ordinanza di custodia cautelare presentata dai suoi legali Agostino De Caro e Stefano Montone. I pm della Direzione distrettuale antimafia avevano precedentemente espresso parere negativo alla revoca dell'ordinanza. La prima sezione penale (collegio C) del tribunale samaritano sta processando Cosentino di concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare del Pdl è accusato di avere intessuto rapporti con la cosca dei casalesi. Toccherà al Riesame l'ultima parola su questa vicenda ma, se il tribunale non dovesse decidere per la non revoca per il parlamentare del Pdl, appena si insedierà il nuovo Parlamento e decadrà dalla carica di parlamentare, si spalancheranno le porte del carcere.
“Aspettiamo di leggere le motivazioni e poi valuteremo cosa fare, ma per Nicola Cosentino questi saranno giorni di grande sofferenza". E' questo il commento dell'avvocato Stefano Montone, che con Agostino De Caro difende l'ex sottosegretario all'Economia e che si e' visto rigettare dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere l'istanza di revoca della misura cautelare nei suoi confronti. "E' alquanto bizzarro pero' che le motivazioni dell'ordinanza siano depositate solo giovedi'. Dovremmo aspettare tre giorni per capire l'orientamento dei giudici. Ci tolgono tre giorni utili per studiare la nostra linea difensiva e questo in 25 anni di lavoro e' la prima volta che mi succede", osserva. ''Siamo in attesa di leggere le motivazioni che saranno depositate entro Giovedi'. Nel frattempo pero' esprimiamo stupore e perplessita' rispetto alla decisione di rigettare l'istanza di revoca della misura cautelare nei confronti di Nicola Cosentino nell'ambito del processo che lo vede imputato per concorso esterno in relazione a presunti interessi dei Casalesi per appalti nello smaltimento dei rifiuti'': cosi' Fabrizio Cicchitto,capogruppo del Pdl alla Camera. ''Una delle obiezioni che venivano fatte - aggiunge - era che Cosentino da parlamentare potesse influire. Ora che non e'stato nemmeno candidato, ci domandiamo che cosa induce i giudici nell'accanimento giudiziario visto che non vi e' pericolo di fuga ne' di inquinamento delle prove, ne' di reiterazione del reato?''. "Cosentino? Un prigioniero politico", dice il neo eletto senatore Pdl Vincenzo D'Anna. "La decisione dei magistrati di Santa Maria Capua Vetere che hanno respinto l'istanza di revoca dell'ordine di carcerazione a carico del cittadino Nicola Cosentino, accusato di un reato impalpabile, nemmeno presente nel codice penale, come il concorso esterno in associazione mafiosa, rappresenta - prosegue - un atto liberticida e ripropone l'urgenza di una radicale riforma del sistema giudiziario e del riequilibrio dei poteri tra l'ordine della magistratura ed il potere legislativo". "La carcerazione di Cosentino e' del tutto inutile ai fini dell'accertamento della verita' essendo tale accertamento gia' da tempo in corso innanzi al collegio giudicante. L'impossibilita' a reiterare il reato - rileva - nonche' qualsivoglia ipotesi di fuga da parte dell'accusato, rendono la decisione di mandare in carcere Nicola Cosentino un vero e proprio atto di rivalsa dell'ordine giudiziario nei confronti della classe politica. Credo che nessuno possa dichiararsi soddisfatto di questo stato di cose dal quale esce sconfitta sia la giustizia serena, obiettiva ed imparziale sia il potere legislativo". "Ora che non e' piu' parlamentare, un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino ha perduto ogni ragione giuridica. Si tratta di mera cattiveria finalizzata a negargli la condizione di essere umano. Nella storia della magistratura italiana non era mai comparsa tanta spietata ostilita' ad personam. Ed e' amaro constatare come la nostra giustizia si sia in questo caso degradata a ritenere Cosentino un simbolo, un calcolo, una bandiera e non un imputato, come dovrebbe essere in base alla Costituzione repubblicana". Lo ha dichiarato il senatore del Pdl Luigi Compagna. "Nei confronti di Nicola Cosentino la magistratura ha dato prova di una notevole capacita' di contorsionismo: prima Cosentino doveva andare in carcere in quanto parlamentare e/o candidato, ora pur non essendo parlamentare deve andare in carcere lo stesso". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "Se ce ne fosse ancora bisogno tale contraddittorieta' e' la dimostrazione di come, tutto questo, non risponda a esigenze di giustizia ma a logiche di altra natura. Nei giorni precedenti alla composizione delle liste elettorali, molti autorevoli commentatori sostennero che Cosentino non avrebbe dovuto essere candidato in ossequio a un criterio di opportunita'. Ci aspettiamo ora -conclude Quagliariello- che quegli stessi commentatori, per onesta' intellettuale, evidenzino come la decisione della magistratura sia quantomeno inopportuna". "La decisione di rigettare l'istanza di revoca della custodia cautelare a Cosentino e' un atto di puro giacobinismo, e ripropone la necessita' di rivedere la disinvoltura con cui il potere giudicante applica questa misura", dice Maurizio Lupi. "Ora che non e' piu' parlamentare, la gia' surreale ipotesi di inquinare le prove non esiste. Stiamo assistendo - conclude il vicepresidente Pdl della Camera - a un accanimento giudiziario a puro scopo politico".
----------------------
----------------------
Untitled-1